Airbnb cambia: da gennaio commissioni al 15% per gli host con channel manager

Con una mail agli host Airbnb ha ufficializzato un ulteriore step nel passaggio al modello di business delle OTA. Dal 7 dicembre chi ha un channel manager non potrà più scegliere se utilizzare il modello classico che prevede divisione delle spese di transazione tra host e guest o il nuovo modello semplificato che prevede spese solo lato host del 14%. Chi si connette tramite software di terze parti sarà obbligato a passare al nuovo modello in cui sono del tutto eliminate le spese per gli ospiti che prenotano mentre le fee lato host passeranno poi dal 14% al 15% dal 1° gennaio 2021. La buona notizia, secondo Airbnb, è che il nuovo modello conviene: chi ha semplificato le tariffe ha ottenuto il 17% in più di prenotazioni tra novembre e febbraio dell’anno scorso (dati quindi pre-pandemia)

Airbnb sta in questo modo abbandonando l’idea di essere un modello di business alternativo a quello delle altre piattaforme e il suo modello di business classico resta riservato a chi non ha automatizzato l’attività (e probabilmente la svolge in maniera non imprenditoriale). La scelta si è resa necessaria da una parte per la quotazione in Borsa che richiede cifre meno aleatorie possibili, per una maggiore facilità di integrazione con i channel manager e anche per la spinta regolamentativa dell’Unione europea che già da diverso tempo chiede trasparenza sul prezzo finale che l’ospite deve pagare. In previsione questo modello sarà esteso a tutto Airbnb, ma ovviamente è più semplice implementarlo con sofware già predisposti a farlo.

Di seguito la mail con cui Airbnb ha annunciato il cambiamento:

“Stiamo passando a una struttura semplificata dei costi del servizio per gli host connessi tramite software

Le tue impostazioni per i costi del servizio

Lo scorso anno, abbiamo iniziato a offrire 2 strutture di costi del servizio, che prevedono la condivisione degli stessi tra host e ospiti oppure la copertura interamente a carico degli host. Stai utilizzando il prezzo semplificato, quindi i costi del servizio vengono interamente dedotti dai tuoi compensi e non addebitati in alcun modo agli ospiti, che pagheranno esattamente le tariffe che imposti.

Cosa cambierà?

Conclusione dello sconto sui costi del servizio
Poiché hai applicato i prezzi semplificati fin dall’inizio, hai usufruito di costi speciali, scontati al 14%. Dal 1° gennaio 2021, i costi del servizio aumenteranno al tasso standard del 15%. Questo non influirà sulle prenotazioni esistenti e si applicherà solo a quelle che riceverai dopo questa data. L’utilizzo di Airbnb dopo il 1° gennaio 2021 implica l’accettazione da parte tua di questi nuovi costi del servizio.
Non potrai modificare le impostazioni dei tuoi costi del servizio
Abbiamo capito che dare agli host un controllo maggiore sul prezzo finale pagato dagli ospiti ha contribuito a mantenere competitive le tariffe, portando in media a un aumento delle prenotazioni pari al 17%. Poiché il prezzo semplificato si è dimostrato la scelta migliore sia per gli host che per gli ospiti, sarà l’unica struttura dei costi del servizio disponibile dopo il 7 dicembre 2020 per gli host connessi tramite software con alloggi nel tuo paese.
Non tutti gli host passeranno al prezzo semplificato
Questa modifica ti riguarda perché hai un alloggio in uno dei paesi selezionati e ti connetti a Airbnb tramite un software di terze parti.
Non è richiesta alcuna azione da parte tua
Poiché utilizzi già il prezzo semplificato, non devi apportare alcuna modifica alle tue impostazioni. Scopri di più sui nostri costi del servizio
Ti ringraziamo di essere un membro importante della nostra community di host
Ci impegniamo a supportare te e la tua attività di host e continueremo a investire in strumenti e modifiche dei prodotti per aiutarti a crescere.

Consegnati i bollini di certificazione dell’ Associazione

Nelle giornate di martedi 29 settembre e giovedi 1 ottobre, sono stati consegnati a tutti gli associati dell’Associazione Locatori Turistici Verona, i bollini di certificazione per le strutture iscritte con logo e QR code adesivi.

Tali bollini adesivi saranno applicati e esibiti in ogni singola struttura e permetteranno agli ospiti, o a chi interessato, di utilizzare il QR code che rimanderà direttamente ad una pagina dedicata del website dell’associazione dove sono spiegate le peculiarità di legalità della struttura stessa, considerato che condizione imprescindibile per essere associati è essere in possesso del codice identificativo regionale.

Il Presidente Edoardo Nestori afferma : «Questa iniziativa vuole rappresentare un ulteriore significativo segnale dell’impegno che ci caratterizza, a sostegno della legalità, al fianco delle istituzioni, nel rispetto delle norme che regolano la nostra attività».

https://daily.veronanetwork.it/economia/associazione-locatori-turistici-consegnati-i-bollini-di-certificazione/

Il nostro bollino con QR code

Un segno distintivo per le Locazioni Turistiche iscritte all’Associazione.

In questi giorni il presidente Edoardo Nestori con il Direttivo ha distribuito gli adesivi con il QR Code associativo. L’iniziativa riguarda le strutture in possesso del codice regionale e in regola con le normative.

Tari, locatori turistici sul piede di guerra

Se si tratta di riscuotere una tassa sono considerati alla stregua delle categorie commerciali. Ma quando si parla di agevolazioni per la crisi aperta dal Covid-19, non solo non ci sono sgravi, ma la gabella arriva tale e quale, con la maggiorazione prevista dalla normativa. Per questo i locatori turistici veronesi sono sul piede di guerra. In questi giorni stanno ricevendo le cartelle per il pagamento della Tari, la tassa per lo smaltimento dei rifiuti, che non prevede alcuno sgravio per la loro attività, penalizzata – al pari delle pensioni e degli alberghi – per non aver ricevuto ospiti dai primi di marzo al 18 maggio.

Ora l’associazione che li raduna, presieduta da Edoardo Nestori, attacca: «Abbiamo scritto al sindaco Federico Sboarina a maggio, non abbiamo mai ricevuto risposta. Chiedevamo di non applicare la Tari alla nostra attività dal 9 marzo al 18 maggio non avendo avuto clienti e quindi non avendo prodotto rifiuti. Tra l’altro, dopo la riapertura, abbiamo avuto un sensibile calo di turisti che hanno pernottato per una notte, quasi in tutti i casi. Siamo assimilati alle attività commerciali solo quando si parla di tasse, ma non di agevolazioni».

L’Associazione torna anche su un altro tema dibattuto, chiedendo la possibilità di aprire la Ztl in centro anche alle loro clientele: «Siamo strutture ricettive solo per la Tari? rincara la dose Nestori: «La categoria è rammaricata dalla mancanza di risposte dell’amministrazione comunale.

Avevamo inviato al sindaco alcune istanze per ridurre il carico gravante sulla categoria e permettere, quindi, di superare la prima fase della crisi. Tra le istanze anche la richiesta che, alla luce del fermo del settore, provocato dai blocchi nazionali ed esteri, fosse sospesa non solo l’applicazione della Tari, ma anche quella del canone “speciale” Tari imposto alle locazioni turistiche (assimilate ad attività commerciali) per tutto il 2020. Spiace che il silenzio sia rivolto a un’associazione che ha sempre cercato un canale di dialogo con l’amministrazione».

 

Da L’Arena del 18/09/2020

Turismo fermo – I locatori chiedono aiuto al sindaco

Sono soggetti alla medesima tassazione di una qualsiasi attività commerciale, vengono interpellati in diversi tavoli del settore ricettivo, e nel periodo nero dell’edilizia hanno favorito il boom delle ristrutturazioni immobiliari, contribuendo alla ripresa del comparto. Eppure, sono ancora considerati figli di un dio minore. Un’etichetta spesso difficile da sostenere, per i locatori turistici di Verona, specie ora che al drammatico impatto della pandemia si sommano i sacrifici di una ripartenza fiacca – troppo per ambiti strategici come il turismo – e con scarsissime prospettive di margine.

Motivo per cui gli oltre 200 associati di Locatur Verona hanno preso carta e penna, indirizzando il proprio grido di aiuto al primo cittadino Federico Sboarina e all’Assessore ai Tributi Francesca Toffali.

Quattro le istanze proposte per risollevare il già compromesso settore, e tutte le famiglie che vi stanno dietro. A snocciolarle è il presidente dell’associazione di categoria Edoardo Nestori, che in prima battuta chiede la sospensione dell’imposta sui rifiuti (Tari) per tutto il tempo del lockdown, 9 marzo -18 maggio. Richiesta giustificata dal fatto che, analogamente ai “cugini” hotel e b&b, «in questa finestra le strutture locatizio-turistiche non hanno ricevuto alcun ospite, pertanto non hanno potuto produrre alcun genere di immondizia». Essendo, inoltre, tuttora fermi, a causa dei blocchi territoriali, sia nazionali che esteri, «chiediamo pure la sospensione del canone “speciale” della Tari imposto alle locazioni turistiche (in ciò assimilate a esercizi commerciali), e che quest’ultima venga riformulata nella versione residenziale fino a fine 2020».

Tra le righe, ciò che la categoria rivendica è un più puntuale inquadramento giuridico, compito questo del legislatore regionale, in quanto «non essendo qualificabili né come strutture ricettive alberghiere né extralberghiere, cosa che ci preclude anche la possibilità di erogare diversi servizi tipicamente turistici (la prima colazione, il cambio lenzuola, e persino la messa a disposizione di carta igienica e di mappe cittadine), di fatto siamo esposti a non pochi problemi pratici e interpretativi», spiega Nestori, rimarcando che «se ad essere piagati dal virus sono stati tutti gli operatori economici, in una provincia ad alta vocazione turistica come quella scaligera, a pagare lo scotto maggiore è proprio la nostra filiera». Nel locatizio-turistico in particolare, «a fronte di cento cancellazioni contiamo appena quattro prenotazioni. Per non farci sfuggire anche quei pochi visitatori che quest’estate decideranno di soggiornare nella bella Verona, un altro segnale atteso dall’amministrazione, oltre al ribasso simbolico della tassa di soggiorno a 1 euro, è dunque il ripristino dell’accesso gratuito alla Ztl.  Almeno per il tempo utile a scaricare i bagagli», conclude il presidente dei locatori turistici, «che data l’attrattiva ormai creata anche dalla nostra attività, dovrebbero essere consìderati strutture ricettive non solo negli oneri, ma anche nei diritti».

Lettera al sindaco di Verona

Le richieste dell’associazione come aiuto per emergenza coronavirus

 

La richiesta dell’associazione come aiuto per le locazioni turistiche, quattro i punti salienti:

– riduzione imposta di soggiorno per l’anno in corso

– non applicazione della Tari per il periodo di chiusura

– apertura gratuita ztl per l’anno in corso

– applicazione della tariffa residenziale per l’anno in corso

Le richieste dei locatori turistici al Sindaco Sboarina

teleniovo TG mattino 19052020

Intervista sulla situazione turistica nella fase 2 emergenza covid 19

 

TG mattino intervista il presidente dell’Associazione Locatori Turistici Veronesi sulle conseguenze della pandemia covid 19 sul mondo del turismo e delle locazioni

https://youtu.be/J4w0ViLyVGA

La ripartenza – Intervista al presidente dell’associazione

Intervista di Mariangela Bonfanti al presidente dell’associazione Edoardo Nestori, che fa il punto sulla situazione emergenza Covid 19 con i riflessi sul mondo del turismo e i progetti dell’associazione per la ripartenza dell’economa

link del nostro canale youtube:

https://youtu.be/-i8rZL7leUE

Coronavirus, a Verona 300 posti letto per medici ed infermieri

Ma in provincia le strutture sono meno, serve solidarietà

 

“Abbiamo raccolto l’adesione di 82 strutture – spiega Simone Lucchi, uno dei soci fondatori di Locatur, associazione dei locatori turistici – Per ora siamo riusciti a sistemare 32 tra medici e infermieri, qualcuno ha pianto dalla felicità”. Ma le richieste continuano a crescere e non tutte le aree sono coperte allo stesso modo.

La battaglia al coronavirus si combatte negli ospedali. Ma per tanti medici e infermieri, all’impegno psicofisico della corsia si aggiunge il problema di trovare un alloggio sicuro. Non è un problema che riguarda solo il personale sanitario fuori sede, richiamato da tutta Italia nelle regioni più colpite, ma anche i residenti che non vogliono mettere a rischio i familiari. Succede anche a Verona, per molti il prossimo fronte critico dell’emergenza coronavirus in Veneto, dove per far fronte al problema si è attivata l’Associazione dei locatori turistici: “Abbiamo raccolto l’adesione di 82 strutture che al momento offrono oltre 300 posti letto”, spiega Simone Lucchi, uno dei soci fondatori di Locatur. “Per ora siamo riusciti a sistemare 32 tra medici e infermieri. Tutti erano contentissimi del servizio offerto, molti di loro si sono messi a piangere al telefono quando hanno capito di aver risolto almeno questo problema, in un momento in cui le difficoltà si moltiplicano”.

In città rimangono ancora molti posti liberi, ma si tratta di quelli più distanti dagli ospedali, mentre le sistemazioni più vicine alle strutture sanitarie sono già esaurite. E poi c’è il problema della provincia: “Ora tantissime richieste stanno arrivando da San Bonifacio e Legnago, dove si trovano due ospedali che trattano i pazienti Covid-19”, continua Lucchi. Nell’area, che non ha una vocazione turistica, le strutture sono poche, e l’associazione non è in grado di intercettare tutta l’offerta. “Per questo rinnoviamo l’appello a mettere a disposizione una camera o un appartamento. Anche i privati, o i gestori che non sono soci di Locatur, sono ovviamente i benvenuti”.

Locatur è un’associazione che riunisce chi affitta stanze o appartamenti a Verona senza fornire servizi extra. “Siamo 200 soci, ma in tutta la provincia le strutture sono più di 2.000, e ora sono inutilizzate. Per questo abbiamo pensato di lanciare una gara di solidarietà”. Da una parte c’è il collegamento con le Ulls territoriali, che comunicano all’associazione le richieste di medici e infermieri in arrivo a Verona e la necessità di posti letto nelle vicinanze della struttura ospedaliera di riferimento. Tramite il sito di Locatur, invece, chiunque può segnalare la disponibilità di camere o appartamenti: per farlo basta compilare un questionario online, reperibile dall’homepage, e specificare il tipo di alloggio, le sue caratteristiche e l’intervallo di tempo in cui sarà disponibile.

“L’affitto è gratuito, su questo non si discute, mentre lasciamo la possibilità di chiedere un rimborso spese”. Per ora, dice Lucchi, quasi tutte le strutture che hanno risposto all’appello lo hanno fatto in maniera totalmente gratuita. Rimane solo il problema della sanificazione finale: “Una ditta specializzata fornirà il servizio a prezzo di costo e per coprire la spesa abbiamo chiesto al comune di stanziare un piccolo contributo”. Negli ultimi giorni, nota infine Lucchi, sono aumentate le richieste dei locali: “Tanti medici e infermieri veronesi non possono o non vogliono stare insieme ai familiari per paura di esporli al contagio. Nelle prossime settimane questo fenomeno crescerà in tutta Italia: speriamo che la nostra iniziativa possa essere d’esempio”.

 dal sito de Il fatto quotidiano

https://www.ilfattoquotidiano.it/2020/03/31/coronavirus-a-verona-300-letti-in-albergo-per-medici-e-infermieri-ma-in-provincia-le-strutture-sono-meno-serve-solidarieta/5754629/

 

TG Verona 30032020 – Iniziativa solidale dell’associazione

Iniziativa solidale dell’associazione

https://www.telenuovo.it/pages/877625/archivio_dirette/tg_verona_giorno.html

 

Intervista al presidente dell’associazione per spiegare la nuova iniziativa solidale: le strutture dei locatori a disposizione di medici e infermieri

A disposizione strutture gratis per per tutti gli operatori sanitari

L’Associazione Locatori Turistici scende in campo

 

L’Associazione Locatori Turistici di Verona, fortemente sensibilizzata dal lavoro che le strutture sanitarie stanno affrontando, mette a disposizione le sue strutture gratuitamente per gli operatori sanitari in forza a Verona in questo periodo di grande emergenza. “Attualmente”, sottolinea il
presidente dell’Associazione Edoardo Nestori, “hanno partecipato circa 80 strutture per oltre 300 posti letto, prevalentemente nella zona del comune di Verona, ma abbiamo richieste anche per gli ospedali fuori provincia, dove siamo meno presenti come soci”. Ora è partita la raccolta delle
adesioni da parte di tutte le strutture della provincia per soddisfare la domanda cre-scente. E’ stato stabilito un coordina-mento sia con Ulss 9 che con l’Azienda Ospedaliera con relative autorizzazioni per sopstamenti e controllo del personale. Per i contatti emergenzacovid@locatur.org, 3894245677 i moduli da compilare si trovano www.locatur.org.

da La Cronaca di verona del 27/03/2020

Cercasi locazioni per medici vicino agli ospedali

L’associazione mette a disposizione 100 posti letto

 

https://www.incassetta.it/2020/03/17/cercasi-locazioni-per-medici-vicino-agli-ospedali/

L‘Associazione Locatori Turistici di Verona mette a disposizione 30 strutture e oltre 100 posti letto destinati alle aziende ospedaliere di Verona e agli operatori sanitari per coadiuvare le strutture sanitarie attualmente in emergenza. I medici e gli operatori sanitari impegnati nell’emergenza COVID19 potranno risiedere nelle vicinanze degli ospedali in modo da agevolare le loro attività in loco. Per dare la propria adesione come B&B, appartamento, agriturismo o in generale come struttura a locazione turistica basta mandare una mail a amergenzacovid@locatur.org

Ospitiamo gratis medici ed infermieri

Iniziativa solidale dell’associazione

 

VERONA Trecento posti letto gratuiti a disposizione di medici e infermieri in arrivo a Verona per aiutare la sanità locale nell’emergenza-coronavirus. È l’iniziativa partita da direttivo e base dell’Associazione locatori turistici della città. Dopo aver contattato l’Azienda ospedaliera e l’Ulss 9, l’associazione ha iniziato ieri a ospitare in alcune strutture dei soci le prime persone: «Un paio di infermieri da Sicilia e Calabria e un medico», dice il presidente dei locatori, Edoardo Nestori. Il numero dedicato è 389/4245677, la mail invece emergenzacovid©locatur.org.

dal Corriere di Verona del 17/03/2020

I locatori ospitano medici ed infermieri

Messi in ginocchio dall’emer­genza coronavirus, che ha svuotato i loro alloggi dai clienti visitatori, i locatori tu­ristici veronesi trovano la ri­scossa in un atto di solidarie­tà: metteranno i loro apparta­menti a disposizione gratuita di medici e infermieri che giungeranno a Verona in aiu­to degli ospedali scaligeri.

L’Associazione Locatori tu­ristici di Verona, infatti. presieduta da Edoardo Ncstori, offre 50 alloggi, per un totale di 300 posti letto che potreb­bero aumentare perchè  il tam tam corre sulla chat dei locatori che vogliono aderire. Nestori ha già contattato l’Ulss 9 Scaligera – che coordi­na gli ospedali pubblici in provincia, a San Bonifacio, Villafranca e Legnago – e l’A­zienda ospedaliera di Verona con le strutture di Borgo Trento e Borgo Roma. «Ab­biamo illustrato la proposta alle direzioni di Ulss e Aoui e abbiamo ricevuto una rispo­sta favorevole». E c’è chi si è già sistemato: «Finora ospitiamo due infermieri e un me­dico. Ci sono arrivate anche richieste per San Bonifacio e Bussolengo per una dottoressa e alcuni medici che lavoreranno là. Abbiamo avuto contatti con personale che arriverà dalla Calabria e dalla Sicilia. Ospiteremo chiun­que stia venendo a Verona per l’emergenza medica».

I locatori hanno messo a di­sposizione i loro alloggi dedi­cati all’affitto turistico in cen­tro, da via Valverde a Borgo Trento, ma anche nelle peri­ferie. in Borgo Roma e un po’ in tutta la città. Offriremo l’o­spitalità gratuitamente e metteremo a disposizione gli al­loggi anche in caso occorressero spazi per la quarantena. Il tutto dopo aver archiviato una batosta economica non da poco: «Una situazione molto difficile e imprevista. Le prenotazioni dei turisti per Vinitaly e per le vacanze di Pasqua sono state tutte di­sdette, come quelle delle ulti­me settimane. Inoltre abbia­mo dovuto rimborsare anche le prenotazioni che non lo prevedevano essendo una causa emergenziale., spiega Nestori .Tuttavia gli associa­ti hanno aderito con entusia­smo alto e direi proprio in controtendenza con la dispe­razione per il nostro lavoro che ha visto gli incassi azzera­ti e con le politiche di rimbor­so ora da applicare. Ma vogliamo essere disponibili nei confronti di chi viene qui per darci una mano».

L’associa­zione ha aperto una casella mali per i locatori turistici che vogliono aderire all’inizia­tiva: emergenzacovid@loca­tur.org , mentre c’è un numero dedi­cato per le richieste di chi ha bisogno di un alloggio: 324 5492313. Alle telefonate ri­sponde una persona che smi­sta le domande in città o vici­no agli ospedali nei quali me­dici e infermieri dovranno la­vorare.

Iniziative simili sono state prese in altre province setten­trionali da Milano a lVcenza anche da parte di albergatori o proprietari di pensioni, B&B e alloggi in affitto turisti­co.

da L’Arena del 17/03/2020

Emergenza covid 19 – 100 posti per gli ospedali da parte delle locazioni turistiche

https://www.tgverona.it/pages877495/attualita/locatori_turistici_100_letti_per_gli_ospedali.html

L’Associazione Locatori Turistici di Verona ha messo a disposizione gratuitamente circa 30 strutture per oltre 100 posti letto destinati da Ulss 9, Comune e Azienda Ospedaliera di Verona agli operatori sanitari: medici e personale infiermeristico che stanno arrivando in forza a Verona in questo periodo di grande emergenza.

“Attendiamo ulteriori adesioni da parte di strutture che non siamo ancora riusciti a raggiungere con questa iniziativa creata da poche ore per dare il nostro contributo – scrive l’associazione – Il riscontro è stato immediato e stiamo già provvedendo a dare ospitalità ai nuovi medici dell’ULSS 9 e delle strutture sanitarie veronesi. Le Locazioni Turistiche interessate a partecipare posso contattarci alla mail: emergenzacovid@locatur.org

Emergenza covid 19

Un aiuto per medici e infermieri da parte dell’associazione

https://www.veronanews.net/nella-gara-solidale-per-vincere-il-virus-spuntano-cento-posti-letto-inaspettati

Trenta strutture per oltre cento posti. L’associazione locatori turistici apre i “cordoni della solidarietà” aiutando il comparto sanitario veronese con ciò che ad oggi manca di più agli ospedali: i posti letto.

Ma Mariangela Bonfanti, vicepresidente dell’associazione, vuole di più e attende fiduciosa nuove adesioni “da parte di coloro che non siamo ancora riusciti a raggiungere”.

Un aiuto importante per la comunità scaligera che stretta simbolicamente nei camici del personale medico ed infermieristico, combatte ogni giorno il coronavirus, diventato l’agonia principale di ogni italiano.

“Fa piacere – conclude Bonfanti – che il riscontro sia stato immediato e promettente, per questo stiamo già provvedendo a dare ospitalità ai professionisti dell’ULSS 9 e delle strutture sanitarie veronesi”

Le locazioni turistiche interessate a dare una mano possono contattare l’associazione alla mail: emergenzacovid@locatur.org”.

Appello LT per riduzione affitto

L’associazione chiede uno sconto per il canone di locazione

 

Che scattasse l’appello era solo questione di tempo. «Serve un aiuto per gli affitti». Orfana del turismo, l’economia del centro storico, specie dopo le nuove misure anti-coronavirus, è definitivamente in standby. Cali di fatturato tra I’80 e il 100 per cento in negozi, ristoranti, bar, alberghi. Previsioni mpossibili, ma ben poco rosee, da qui all’estate. E chiusure temporanee, almeno fino a ieri, come Iniziativa ormai quasi collettiva, per far fronte all’abisso tra costi fissi e ricavi e aiutare il contenimento dell’epidemia. Di fronte a esercenti che, prima del blocco raccontavano di «giornate da 20 euro in cassa» o gestori con la media coperti quotidiana crollata «da duecento a trenta», ecco che il tema dei canoni di locazione si riaffaccia prepotente. «L’equazione “coronavirus” uguale “calamità naturale” è chiara e lo status quo è quanto mai drammatico», premettevano ieri dalla Corporazione Esercenti del Centro Storico, oltre 500 negozi rappresentati: «Serve allora lungimiranza da parte dei proprietari degli immobili e un nuovo atteggiamento verso la situazione reale del commercio. Perché un negozio chiuso è un danno anche per la città. L’appello parte dalla proposta di un’azione minima: sospendere gli affitti per tre mesi, per i successivi tre mesi ridurli del 50 per cento e superati quel 6 mesi redistribuire la quota non pagata nell’arco di due anni. Se chi prende l’affitto vive di quello, e lo dimostra, le banche potrebbero anticipare i soldi previa garanzia». Quello dei canoni è un tema di ritorno. Perché già un paio d’anni fa, nel tumover
di negozi, dl aperture/chiusure sempre più numerose e repentine, con molte botteghe storiche In crisi, gli addetti al lavori parlavano di «Ztl dell’economia». In pratica, chi poteva permettersi certi canoni— soprattutto i grandi marchi o brand in tranchising e chi no, e allora dal centro sto-rico ci usciva o rinunciava a entrarci. Consulente del settore immobili per l’impresa di Tecnocasa, Gianluigi Visuri spiega oggi che i canoni dell’epoca sono rimasti più o meno invariati: «In Corso Portoni Borsari, a seconda di posizione e altezza nella via, si passa da 420 a 720 euro al metro quadro annuo, in Piazza Erbe da 480 fino a 1200 euro, in via Cappello si arriva anche a 960 euro, via Mazzini fa storia a sè e si toccano punte di 1500 euro sempre al metro quadro annuo». In tempi in cui il coronavirus chiude la valvola primaria del turismo e le misure di contenimento, oltre a tenere in casa i veronesi, portare alla serrata di bar e ristoranti , Visuri sottolinea che «iniziano proprio ad arrivare richieste d’Incontro con i proprietari degli immobili per chiedere riduzioni temporanee dei canoni», il tutto mentre, In generale, si registrano anche inizi d’attività programmati originariamente per aprile e rimandati a giugno. Un sos sugli affitti, del resto, lo ha lanciato anche l’associazione dei locatori turistici, portavoce di un universo che a Verona conta circa 2.400 strutture: «Da qui a giugno abbiamo prenotazioni quasi azzerate —parola del presidente, Edoardo Nestori—  Ai titolari degli Immobili di chi svolge l’attività dl locatore chiediamo dl venire incontro, scontando gli affitti dei prossimi 3-4 mesi oppure, se non si può toccare il contratto, dando ai locatori parte della caparra iniziale». L’appello tocca i proprietari degli immobili, sì. Ma secondo l’effetto-catena che sta sperimentando tutto il lavoro del centro storico, vedi le cooperative di pulizie collegate agli alberghi, va a toccare anche le banche. Quelle banche cui gli esercenti chiedono «l’apertura immediata a “prestiti di tamponamento” per far fronte al prossimi 6/12 mesi di canoni di locazione qualora non si riesca a ottenerne il congelamento o la sospensione temporanea».

dal Corriere di Verona del 12/03/2020

Il bollino che certifica la regolarità

Nuova iniziativa dell’associazione per il rispetto delle norme

 

C’è l’iniziativa. L’Associazione locatori turistici veronese, che rappresenta proprietari e geston di strutture per l’ospitalità, si doterà di un logo adesivo, con «QR code» identificativo che attesti la registrazione all’anagrafe regionale. C’è anche la proposta con rilancio: Imu (Imposta municipale propria) azzerata per gli affitti a canone agevolato a chi abbia meno di 35 anni, «per limitare l’effetto Airbnb con politiche attive e non coi divieti», spiega Tommaso Ferrari, per il movimento civico Traguardi. Una sorta di riequilibrio del mercato delle locazioni. «Metodo per indurre una competizione “sana” in un sistema cui gli affitti sono schizzati a livelli improponibili, soprattutto per i giovani». L’aliquota risulta già agevolata ma azzerarla «aprirebbe una nuova prospettiva». «La nostra idea è semplice: se il Comune azzera l’Imu per gli appartamenti dati in affitto a canone agevolato con contratti pluriennali, a giovani under 35, il risparmio può rendere vantaggioso scegliere questa formula di affitto rispetto all’apertura dell’ennesima locazione turistica», spiega Massimo Babbi, ex revisore dei conti del Comune e tesoriere di Traguardi. «A tutto vantaggio». aggiunge, «dei giovani veronesi, che ora per uscire di casa sí devono confrontare con un mercato degli affitti altissimo». Considerazione valida sia per il centro («L’obiettivo è evitare l’effetto Venezia’», chiosa Ferrari) che per i quartieri limitrofi. «Rinunciando a una piccola parte del suo gettito, il Comune otterrebbe due vantaggi: rispondere ai bisogni dei cittadini e attuare finalmente una seria politica contro lo spopolamento di alcuni rioni». Quanto alle risorse per compensare il minore introito, spiegano gli esponenti di Traguardi, «esse potrebbero essere ricavate da una potenziata azione di recupero dell’evasione di Imu e Tasi, oltre che dalle sanzioni per scorretto smaltimento dei rifiuti e violazioni del Codice della Strada». Sull’altro fronte, quello dell’Associazione locatori turistici, il presidente Edoardo Nestori sottolinea: «Noi contrastiamo l’abusivismo fornendo a tutti i nostri associati tutte le informazioni che necessitano per svolgere la locazione turistica nel pieno del rispetto delle norme. Perciò abbiamo predisposto per i nostri associati questo adesivo QR, una certificazione a tutela dei turisti a certificare come l’immobile sia regolarmente registrato». In arrivo infatti un «censimento» delle locazioni turistiche veronesi, che sarà condotto da Confcommercio e Comune. « Iniziativa che sarà un segnale positivo per l’amministrazionc e la Polizia locale, a conferma del nostro sostegno nella lotta contro l’abusivismo che danneggia soprattutto strutture. come le nostre (2.500 operatori, ndr) che operano secondo le leggi» osserva Nestori, auspicando il coinvolgimento al protocollo d’intesa tra Confcommercio e Comune, «per verificare ” a quattro mani ‘ la situazione delle locazioni turistiche e di tutte le attività alberghiere ed l’extra”». Sull’altro fronte «ma non in contrapposizione», la proposta di Traguardi. «In una città con affitti sempre più alti e un centro storico che rischia lo spopolamento, serve sostenere la residenzialità», spiega Ferrari: «Aiutando una fascia di persone dimenticata e mettendo d’accordo gli interessi di chi cerca casa con quelli dei proprietari». «La proposta cardine di Traguardi per il 2020 resta il “bilancio partecipativo”: 500 mila euro l’anno per progetti proposti e votati dai cittadini», aggiunge il segretario Giacomo Cona. «Abbiamo raccolto idee, trasformandole in proposte: dalle politiche sociali, con aiuti alle famiglie in difficoltà e interventi nelle zone più esposte al degrado, alla lotta al gioco d’azzardo». Si comincia dalla casa. Scommessa al rialzo con una tassa da azzerare.

da L’Arena del 26/02/2020

Censimento LT – Protesta contro l’accordo tra Comune e Confcommercio

Siamo passati dalla depressione per il Coronavirus, con le prenotazioni di marzo e aprile interamente cancellate, a quella per un censimento assurdo e di una gravità totale sul piano formale, visto che parliamo dl dati conservati da un’autorità pubblica e passati a un ente privato, con rischio di violazione della privacy». Giusto il tempo di leggere i giornali, ieri mattina, e tra i locatori turistici veronesi iniziava un furente passaparola sull’iniziativa del Comune. Parliamo dell’accordo con Confcommercio per «mappare» le locazioni turistiche tramite una sorta di censimento e, sulla carta, «combattere ogni forma di abusivismo», esaminando le informazioni presenti sui principali portali intemet su cui le strutture si pubblicizzano, ossia Booking e Airbnb, il tutto con la polizia locale già resasi disponibile a fornire a Confcommercio i dati in proprio possesso «nel pieno rispetto della normativa sulla privacy». Ma I locatori non ci stanno. Il presidente, Edoardo Nestori: «Abbiamo saputo dell’accordo soltanto tramite i giornali. E questo nonostante nelle settimane precedenti avessimo incontrato la polizia locale, oltre agli assessori ai tributi e sicurezza offrendo la totale disponibilità a collaborare nella lotta contro l’abusivismo, che affligge in primis le locazioni turistiche regolari. Che nessuno ci abbia informati dell’accordo lo trovo grave —dice Nestori — ma ancor più grave è che i nostri dati vengano forniti da un’autorità pubblica a un ente privato, Confcommercio, che peraltro si è sempre schierato contro i locatori turistici». «Nessuna attività di controllo è stata demandata all’associazione Confcommercio perché non è organo dl vigilanza», spiega il comandante della polizia locale Luigi Altamura – Se avessero letto il testo, cosa che non hanno fatto, o avessero avuto la pazienza di chiedere informazioni alla fonte, avrebbero forse capito che è una attività di mera segnalazione fatta dai siti Internet che sono pubblici. Il protocollo stabilisce il pieno rispetto della privacy e del Gdpr. Infatti, da parte di Confcommercio, che non è una realtà privata ma un rappresentante di categoria, non ci sarà alcun accesso a banche dati comunali ma solo segnalazioni su analisi di dati pubblici. Sarebbe invece interessante chiedere all’associazione, dopo gli incontri in Comune, quante segnalazioni hanno fatto alla Polizia Locale, visto che era stata una mia precisa richiesta».

dal Corriere di Verona del 30/01/2020