Rapporto turismo a Verona

In calce i link per i rapporti pubblicati dalla Camera di Commercio di Verona sul mondo del turismo, con le analisi dei flussi

https://www.vr.camcom.it/it/content/turismo-0

 

Airbnb cambia: da gennaio commissioni al 15% per gli host con channel manager

Con una mail agli host Airbnb ha ufficializzato un ulteriore step nel passaggio al modello di business delle OTA. Dal 7 dicembre chi ha un channel manager non potrà più scegliere se utilizzare il modello classico che prevede divisione delle spese di transazione tra host e guest o il nuovo modello semplificato che prevede spese solo lato host del 14%. Chi si connette tramite software di terze parti sarà obbligato a passare al nuovo modello in cui sono del tutto eliminate le spese per gli ospiti che prenotano mentre le fee lato host passeranno poi dal 14% al 15% dal 1° gennaio 2021. La buona notizia, secondo Airbnb, è che il nuovo modello conviene: chi ha semplificato le tariffe ha ottenuto il 17% in più di prenotazioni tra novembre e febbraio dell’anno scorso (dati quindi pre-pandemia)

Airbnb sta in questo modo abbandonando l’idea di essere un modello di business alternativo a quello delle altre piattaforme e il suo modello di business classico resta riservato a chi non ha automatizzato l’attività (e probabilmente la svolge in maniera non imprenditoriale). La scelta si è resa necessaria da una parte per la quotazione in Borsa che richiede cifre meno aleatorie possibili, per una maggiore facilità di integrazione con i channel manager e anche per la spinta regolamentativa dell’Unione europea che già da diverso tempo chiede trasparenza sul prezzo finale che l’ospite deve pagare. In previsione questo modello sarà esteso a tutto Airbnb, ma ovviamente è più semplice implementarlo con sofware già predisposti a farlo.

Di seguito la mail con cui Airbnb ha annunciato il cambiamento:

“Stiamo passando a una struttura semplificata dei costi del servizio per gli host connessi tramite software

Le tue impostazioni per i costi del servizio

Lo scorso anno, abbiamo iniziato a offrire 2 strutture di costi del servizio, che prevedono la condivisione degli stessi tra host e ospiti oppure la copertura interamente a carico degli host. Stai utilizzando il prezzo semplificato, quindi i costi del servizio vengono interamente dedotti dai tuoi compensi e non addebitati in alcun modo agli ospiti, che pagheranno esattamente le tariffe che imposti.

Cosa cambierà?

Conclusione dello sconto sui costi del servizio
Poiché hai applicato i prezzi semplificati fin dall’inizio, hai usufruito di costi speciali, scontati al 14%. Dal 1° gennaio 2021, i costi del servizio aumenteranno al tasso standard del 15%. Questo non influirà sulle prenotazioni esistenti e si applicherà solo a quelle che riceverai dopo questa data. L’utilizzo di Airbnb dopo il 1° gennaio 2021 implica l’accettazione da parte tua di questi nuovi costi del servizio.
Non potrai modificare le impostazioni dei tuoi costi del servizio
Abbiamo capito che dare agli host un controllo maggiore sul prezzo finale pagato dagli ospiti ha contribuito a mantenere competitive le tariffe, portando in media a un aumento delle prenotazioni pari al 17%. Poiché il prezzo semplificato si è dimostrato la scelta migliore sia per gli host che per gli ospiti, sarà l’unica struttura dei costi del servizio disponibile dopo il 7 dicembre 2020 per gli host connessi tramite software con alloggi nel tuo paese.
Non tutti gli host passeranno al prezzo semplificato
Questa modifica ti riguarda perché hai un alloggio in uno dei paesi selezionati e ti connetti a Airbnb tramite un software di terze parti.
Non è richiesta alcuna azione da parte tua
Poiché utilizzi già il prezzo semplificato, non devi apportare alcuna modifica alle tue impostazioni. Scopri di più sui nostri costi del servizio
Ti ringraziamo di essere un membro importante della nostra community di host
Ci impegniamo a supportare te e la tua attività di host e continueremo a investire in strumenti e modifiche dei prodotti per aiutarti a crescere.

Consegnati i bollini di certificazione dell’ Associazione

Nelle giornate di martedi 29 settembre e giovedi 1 ottobre, sono stati consegnati a tutti gli associati dell’Associazione Locatori Turistici Verona, i bollini di certificazione per le strutture iscritte con logo e QR code adesivi.

Tali bollini adesivi saranno applicati e esibiti in ogni singola struttura e permetteranno agli ospiti, o a chi interessato, di utilizzare il QR code che rimanderà direttamente ad una pagina dedicata del website dell’associazione dove sono spiegate le peculiarità di legalità della struttura stessa, considerato che condizione imprescindibile per essere associati è essere in possesso del codice identificativo regionale.

Il Presidente Edoardo Nestori afferma : «Questa iniziativa vuole rappresentare un ulteriore significativo segnale dell’impegno che ci caratterizza, a sostegno della legalità, al fianco delle istituzioni, nel rispetto delle norme che regolano la nostra attività».

https://daily.veronanetwork.it/economia/associazione-locatori-turistici-consegnati-i-bollini-di-certificazione/

Il nostro bollino con QR code

Un segno distintivo per le Locazioni Turistiche iscritte all’Associazione.

In questi giorni il presidente Edoardo Nestori con il Direttivo ha distribuito gli adesivi con il QR Code associativo. L’iniziativa riguarda le strutture in possesso del codice regionale e in regola con le normative.

Tari, locatori turistici sul piede di guerra

Se si tratta di riscuotere una tassa sono considerati alla stregua delle categorie commerciali. Ma quando si parla di agevolazioni per la crisi aperta dal Covid-19, non solo non ci sono sgravi, ma la gabella arriva tale e quale, con la maggiorazione prevista dalla normativa. Per questo i locatori turistici veronesi sono sul piede di guerra. In questi giorni stanno ricevendo le cartelle per il pagamento della Tari, la tassa per lo smaltimento dei rifiuti, che non prevede alcuno sgravio per la loro attività, penalizzata – al pari delle pensioni e degli alberghi – per non aver ricevuto ospiti dai primi di marzo al 18 maggio.

Ora l’associazione che li raduna, presieduta da Edoardo Nestori, attacca: «Abbiamo scritto al sindaco Federico Sboarina a maggio, non abbiamo mai ricevuto risposta. Chiedevamo di non applicare la Tari alla nostra attività dal 9 marzo al 18 maggio non avendo avuto clienti e quindi non avendo prodotto rifiuti. Tra l’altro, dopo la riapertura, abbiamo avuto un sensibile calo di turisti che hanno pernottato per una notte, quasi in tutti i casi. Siamo assimilati alle attività commerciali solo quando si parla di tasse, ma non di agevolazioni».

L’Associazione torna anche su un altro tema dibattuto, chiedendo la possibilità di aprire la Ztl in centro anche alle loro clientele: «Siamo strutture ricettive solo per la Tari? rincara la dose Nestori: «La categoria è rammaricata dalla mancanza di risposte dell’amministrazione comunale.

Avevamo inviato al sindaco alcune istanze per ridurre il carico gravante sulla categoria e permettere, quindi, di superare la prima fase della crisi. Tra le istanze anche la richiesta che, alla luce del fermo del settore, provocato dai blocchi nazionali ed esteri, fosse sospesa non solo l’applicazione della Tari, ma anche quella del canone “speciale” Tari imposto alle locazioni turistiche (assimilate ad attività commerciali) per tutto il 2020. Spiace che il silenzio sia rivolto a un’associazione che ha sempre cercato un canale di dialogo con l’amministrazione».

 

Da L’Arena del 18/09/2020

Turismo fermo – I locatori chiedono aiuto al sindaco

Sono soggetti alla medesima tassazione di una qualsiasi attività commerciale, vengono interpellati in diversi tavoli del settore ricettivo, e nel periodo nero dell’edilizia hanno favorito il boom delle ristrutturazioni immobiliari, contribuendo alla ripresa del comparto. Eppure, sono ancora considerati figli di un dio minore. Un’etichetta spesso difficile da sostenere, per i locatori turistici di Verona, specie ora che al drammatico impatto della pandemia si sommano i sacrifici di una ripartenza fiacca – troppo per ambiti strategici come il turismo – e con scarsissime prospettive di margine.

Motivo per cui gli oltre 200 associati di Locatur Verona hanno preso carta e penna, indirizzando il proprio grido di aiuto al primo cittadino Federico Sboarina e all’Assessore ai Tributi Francesca Toffali.

Quattro le istanze proposte per risollevare il già compromesso settore, e tutte le famiglie che vi stanno dietro. A snocciolarle è il presidente dell’associazione di categoria Edoardo Nestori, che in prima battuta chiede la sospensione dell’imposta sui rifiuti (Tari) per tutto il tempo del lockdown, 9 marzo -18 maggio. Richiesta giustificata dal fatto che, analogamente ai “cugini” hotel e b&b, «in questa finestra le strutture locatizio-turistiche non hanno ricevuto alcun ospite, pertanto non hanno potuto produrre alcun genere di immondizia». Essendo, inoltre, tuttora fermi, a causa dei blocchi territoriali, sia nazionali che esteri, «chiediamo pure la sospensione del canone “speciale” della Tari imposto alle locazioni turistiche (in ciò assimilate a esercizi commerciali), e che quest’ultima venga riformulata nella versione residenziale fino a fine 2020».

Tra le righe, ciò che la categoria rivendica è un più puntuale inquadramento giuridico, compito questo del legislatore regionale, in quanto «non essendo qualificabili né come strutture ricettive alberghiere né extralberghiere, cosa che ci preclude anche la possibilità di erogare diversi servizi tipicamente turistici (la prima colazione, il cambio lenzuola, e persino la messa a disposizione di carta igienica e di mappe cittadine), di fatto siamo esposti a non pochi problemi pratici e interpretativi», spiega Nestori, rimarcando che «se ad essere piagati dal virus sono stati tutti gli operatori economici, in una provincia ad alta vocazione turistica come quella scaligera, a pagare lo scotto maggiore è proprio la nostra filiera». Nel locatizio-turistico in particolare, «a fronte di cento cancellazioni contiamo appena quattro prenotazioni. Per non farci sfuggire anche quei pochi visitatori che quest’estate decideranno di soggiornare nella bella Verona, un altro segnale atteso dall’amministrazione, oltre al ribasso simbolico della tassa di soggiorno a 1 euro, è dunque il ripristino dell’accesso gratuito alla Ztl.  Almeno per il tempo utile a scaricare i bagagli», conclude il presidente dei locatori turistici, «che data l’attrattiva ormai creata anche dalla nostra attività, dovrebbero essere consìderati strutture ricettive non solo negli oneri, ma anche nei diritti».

Lettera al sindaco di Verona

Le richieste dell’associazione come aiuto per emergenza coronavirus

 

La richiesta dell’associazione come aiuto per le locazioni turistiche, quattro i punti salienti:

– riduzione imposta di soggiorno per l’anno in corso

– non applicazione della Tari per il periodo di chiusura

– apertura gratuita ztl per l’anno in corso

– applicazione della tariffa residenziale per l’anno in corso

Le richieste dei locatori turistici al Sindaco Sboarina

teleniovo TG mattino 19052020

Intervista sulla situazione turistica nella fase 2 emergenza covid 19

 

TG mattino intervista il presidente dell’Associazione Locatori Turistici Veronesi sulle conseguenze della pandemia covid 19 sul mondo del turismo e delle locazioni

https://youtu.be/J4w0ViLyVGA

La ripartenza – Intervista al presidente dell’associazione

Intervista di Mariangela Bonfanti al presidente dell’associazione Edoardo Nestori, che fa il punto sulla situazione emergenza Covid 19 con i riflessi sul mondo del turismo e i progetti dell’associazione per la ripartenza dell’economa

link del nostro canale youtube:

https://youtu.be/-i8rZL7leUE

Coronavirus, a Verona 300 posti letto per medici ed infermieri

Ma in provincia le strutture sono meno, serve solidarietà

 

“Abbiamo raccolto l’adesione di 82 strutture – spiega Simone Lucchi, uno dei soci fondatori di Locatur, associazione dei locatori turistici – Per ora siamo riusciti a sistemare 32 tra medici e infermieri, qualcuno ha pianto dalla felicità”. Ma le richieste continuano a crescere e non tutte le aree sono coperte allo stesso modo.

La battaglia al coronavirus si combatte negli ospedali. Ma per tanti medici e infermieri, all’impegno psicofisico della corsia si aggiunge il problema di trovare un alloggio sicuro. Non è un problema che riguarda solo il personale sanitario fuori sede, richiamato da tutta Italia nelle regioni più colpite, ma anche i residenti che non vogliono mettere a rischio i familiari. Succede anche a Verona, per molti il prossimo fronte critico dell’emergenza coronavirus in Veneto, dove per far fronte al problema si è attivata l’Associazione dei locatori turistici: “Abbiamo raccolto l’adesione di 82 strutture che al momento offrono oltre 300 posti letto”, spiega Simone Lucchi, uno dei soci fondatori di Locatur. “Per ora siamo riusciti a sistemare 32 tra medici e infermieri. Tutti erano contentissimi del servizio offerto, molti di loro si sono messi a piangere al telefono quando hanno capito di aver risolto almeno questo problema, in un momento in cui le difficoltà si moltiplicano”.

In città rimangono ancora molti posti liberi, ma si tratta di quelli più distanti dagli ospedali, mentre le sistemazioni più vicine alle strutture sanitarie sono già esaurite. E poi c’è il problema della provincia: “Ora tantissime richieste stanno arrivando da San Bonifacio e Legnago, dove si trovano due ospedali che trattano i pazienti Covid-19”, continua Lucchi. Nell’area, che non ha una vocazione turistica, le strutture sono poche, e l’associazione non è in grado di intercettare tutta l’offerta. “Per questo rinnoviamo l’appello a mettere a disposizione una camera o un appartamento. Anche i privati, o i gestori che non sono soci di Locatur, sono ovviamente i benvenuti”.

Locatur è un’associazione che riunisce chi affitta stanze o appartamenti a Verona senza fornire servizi extra. “Siamo 200 soci, ma in tutta la provincia le strutture sono più di 2.000, e ora sono inutilizzate. Per questo abbiamo pensato di lanciare una gara di solidarietà”. Da una parte c’è il collegamento con le Ulls territoriali, che comunicano all’associazione le richieste di medici e infermieri in arrivo a Verona e la necessità di posti letto nelle vicinanze della struttura ospedaliera di riferimento. Tramite il sito di Locatur, invece, chiunque può segnalare la disponibilità di camere o appartamenti: per farlo basta compilare un questionario online, reperibile dall’homepage, e specificare il tipo di alloggio, le sue caratteristiche e l’intervallo di tempo in cui sarà disponibile.

“L’affitto è gratuito, su questo non si discute, mentre lasciamo la possibilità di chiedere un rimborso spese”. Per ora, dice Lucchi, quasi tutte le strutture che hanno risposto all’appello lo hanno fatto in maniera totalmente gratuita. Rimane solo il problema della sanificazione finale: “Una ditta specializzata fornirà il servizio a prezzo di costo e per coprire la spesa abbiamo chiesto al comune di stanziare un piccolo contributo”. Negli ultimi giorni, nota infine Lucchi, sono aumentate le richieste dei locali: “Tanti medici e infermieri veronesi non possono o non vogliono stare insieme ai familiari per paura di esporli al contagio. Nelle prossime settimane questo fenomeno crescerà in tutta Italia: speriamo che la nostra iniziativa possa essere d’esempio”.

 dal sito de Il fatto quotidiano

https://www.ilfattoquotidiano.it/2020/03/31/coronavirus-a-verona-300-letti-in-albergo-per-medici-e-infermieri-ma-in-provincia-le-strutture-sono-meno-serve-solidarieta/5754629/